Google ci sta spiando? - (Analytics e i Cookies) - Parte 1

Ho appena letto un articolo molto interessante su Repubblica (http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/08/13/news/google_spia-6257171/) dove si dice che Google spia la nostra navigazione e memorizza tutti i dati in dei database. Dati che in cattive mani potrebbero essere potenzialmente pericolosi. E' vero?


Nel video che vi riporto:



l' amministratore di TheFool Srl, azienda di soluzioni informatiche, spiega che Google potrebbe memorizzare tutti i nostri dati attraverso (sembra di aver capito) Google Analytics.
Vediamo in dettaglio coome questo può essere possibile e quali conseguenze potrebbe avere.

Quali strumenti potrebbe utilizzare Google per vedere i siti da noi visitati?
Nel servizio si cita Google Analytics come mezzo per risalire ai siti visitati da un utente. Una volta installato Analytics in un sito (ed Analytics è molto utilizzato in rete), Google può risalire al fatto che un determinato utente con un determinato indirizzo IP ad una data ora, ha visitato il sito dove è installato il suo servizio di statistiche. Questo è possibile. E' possibile che gli script di Analytics memorizzino le informazioni sugli utenti che visitano una pagina. Per eseguire questo processo in tutta la rete, però, Google Analytics dovrebbe essere installato su tutti i domini presenti in rete (per quanto sviluppato il servizio, è impossibile che sia installato su tutti i siti).
Google avrebbe anche un altro modo per risalire ai siti visitati da un utente. Utilizzare le cronologie di ricerca sul motore di ricerca. Google potrebbe memorizzare tutte le parole chiave cercate da un determinato utente su Google.it, per esempio, e i successivi siti a cui l' utente ha cliccato. In questo modo non viene rilevato il traffico diretto ad un sito (cioè digitando direttamente l' URL nella barra del browser) ma viene rilevato comunque quello di ricerca

Come può, Google, risalire a nome e cognome della persona che ha visitato i siti?
Per risalire a nome e cognome della persona che ha visitato quelli indirizzi, nel video si dice che basta che l' utente apra la sua casella e-mail o acceda alla sua pagina di Facebook. Ma in entrambi i casi è necessario che o sul sito del provider di posta o su Facebook sia presente lo script di Google Analytics.

Ma l' indirizzo IP di un utente non cambia ad ogni connessione?
Certo, l' indirizzo IP di un utente cambia ogni volta che si disconnette perchè viene assegnato automaticamente. Questo vuol dire anche che magari uno stesso indirizzo IP può essere usato da 2 o più utenti in una stessa giornata, in momenti differenti del giorno. Come farebbe Google a distinguere gli URL visitati da un utente da quelli visitati da un altro?

E se Google utilizzasse i cookies?
E' una possibilità. Mettiamo il caso che ogni sito dove è contenuto lo script di Analytics invia al computer del visitatore un cookie (un file di testo contenente delle informazioni) che dice che noi abbiamo visitato tale sito. Se non vengono manualmente eliminati i cookie su un computer, questi rimangono memorizzati sul computer per molto tempo. Tali cookie potrebbero essere successivamente usati da Google per vedere quali siti abbiamo visitato.
Tutto questo potrebbe valere anche quando cerchiamo una parola chiave su Google.it. Anche in questo caso il computer dell' utente potrebbe ricevere un cookie che contiene le parole chiave cercate dall' utente stesso.


Mettiamo il caso che Google possa sapere i siti web che abbiamo visitato. Che se ne fa?
La risposta è una: pubblicità! Come citato nell' articolo di Repubblica, i dati sensibili che Google "potrebbe" aver memorizzato potrebbero essere utilizzati per far comparire all' utente le pubblicità più affini al suo profilo. La maggiore fetta di ricavi per Google proviene infatti dalla pubblicità, in particolare dagli annunci di Google AdSense e AdWords. Ogni volta che un utente visita una pagina contenente annunci di Google, Google potrebbe utilizzare le informazioni memorizzate sull' utente per far comparire, nel browser dell' utente stesso, gli annunci che possono essere più affini al visitatore.
Se Google sapesse, per esempio, che un utente naviga spesso su siti di pesca, potrebbe far visualizzare all' utente vari annunci di pesca, che hanno maggiori possibilità di essere cliccati.

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